"Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, o prevedere i cambiamenti del costume". Con questi versi una canzone di Battiato, che rigira spesso nel mangianastri della mia vettura, mi ricorda quante cose della vita siano irripetibili. In realtà però questa frase dice molto di più. Una delle cose che dice è che esistono alcuni tipi di eventi che la nostra scienza non sa prevedere, lasciandoci quasi il sospetto che alcuni tipi di eventi non siano affatto prevedibili, per loro stessa natura, indipendentemente da quanta sia la conoscenza in nostro possesso.
Un esempio tipico è quello degli eventi sociali. Ed il rapporto tra uomo e tecnica si sviluppa all'interno di una dinamica sociale. È una dinamica sociale di particolare interesse perché coinvolge le nostre possibilità, le nostre aspirazioni, nonchè la nostra cultura e tradizione. Le possibilità pratiche che gli oggetti nelle nostre mani (la tecnica) ci forniscono, quello che noi siamo abituati a fare nella società e quello che aspiriamo a fare.
In questo senso è utile proporre la nozione di simbiosi (https://www.mondodigitale.net/Rivista/05_numero_tre/Longo_p._5-18.pdf) per parlare del rapporto fra noi e la tecnologia. Da un lato noi facciamo le cose che gli oggetti ci consentono di fare, dall'altro utilizziamo quegli oggetti che ci consentono di realizzare il nostro essere nella società facendoci intravedere possibilità per le nostre aspirazioni. Tutto questo però in un processo dinamico nel quale l'uso modifica gli oggetti.
Come esempio possiamo prendere quello dei telefonini (https://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/1095278). Noi abbiamo iniziato a usarli perché accrescevano una nostra possibilità essenziale, la comunicazione diretta e immediata, il telefonino però racchiudeva in sè tutta una serie di altre possibilità che via via si sono affermate (es. navigazione satellitare).
Il problema però è capire quali possano essere le azioni e le pratiche che si affermano e quali invece non ne avranno lo spazio. Perchè la navigazione satellitare sì, mentre la sostituzione del libro no (ricorderete che qualche anno fa si parlava dell' e-book come di quell'oggetto che avrebbe sostituito il libro, delle aziende ci investirono diversi soldi ma non ci sono e-book sulle nostre scrivanie, ne nei nostri telefonini).
Si tratta di una simbiosi come dicevamo, perchè c'è un vantaggio che si realizza, ma nessuna intezionalità (nessuna progettazione sulla carta) che l'abbia stabilito.
Questo è un tema molto importante nell'attuale panorama culturale. Gli sforzi a livello industriale e accademico (ma soprattutto industriale) su questo tema sono notevoli.
Saper prevedere gli eventi sociali significa impostare la strategia di marketing corretta. E tanto più è la differenza di efficacia tra me e il mio concorrente, tanto più posso pensare di sbaragliarlo.
Da questo punto di vista sarà molto interessante seguire la battaglia che è iniziata proprio quest'anno (con il lancio dell' iPhone di Apple) tra tutte le più grandi aziende di ICT del mondo per proporre ed affermare un nuovo prodotto (la convergenza tra computer e telefono, tra internet e rete mobile, la prima vera piattaforma omnimediale), che si preannuncia come un nuovo balzo nella convergenza tra processi sociale e tecnologia. Lo strumento che ci permetterà di avere sempre con noi un contatto con l'infosfera dei media e con l'intelligenza collettiva di internet. Potremo sempre sapere a che ora chiude il panettiere del quartiere dove abita nostra zia, se domani pioverà e quale strada fare per evitare la coda. Sapremo sempre se un nuovo ordine è arrivato in azienda o se qualcuno è in ritardo ad un appuntamento o mille altre cose. Ugualmente sapranno sempre più cose su di noi e sulle nostre abitudini, o almeno l'intelligenza collettiva potenzialmente lo saprà.
I tempi nuovi che si aprono davanti ad uno scenario del genere sono innumerevoli e di enorme importanza.
Ci sarà forse da ripensare il famoso principio democratico della divisione dei poteri. Come fare in modo che solo una pluralità di soggetti possano controllare questa mole di informazioni sensibili (io direi soprattutto nel senso che possono attribuire un enorme potere) e che ci sia un controllo reciproco fra queste pluralità.
Come fare poi perché queste innovazioni vadano verso un accrescimento dell'intelligenza (pensiamo alla ottimizzazione di risorse come energia e tempo) e non verso l'effimero?
Ma soprattutto, ritornando all'inizio: saremo allora in grado di prevedere i cambiamenti del costume? O esistono eventi che per loro natura non possono essere previsti?
Data: 21.06.2013