Data: 01.07.2013

Autore: Tiziano Guerini

Oggetto: Emanuele SEVERINO, Sortite, ed. Rizzoli, 1994

Da “Cap. XV La luce dell’apparire”

… “Mente”, coscienza, soggetto, anima: non si può dire che la cultura del nostro tempo si stia disinteressando del significato di queste parole. Della mente dell’uomo si interessano la psicologia e la sociologia, l’antropologia, la biologia e la cibernetica, la linguistica ed altre scienze ancora. In passato, costituiva invece uno dei temi tipici del pensiero filosofico.

Ma tutto ciò che diventa oggetto di scienza si presenta come una dimensione particolare e limitata della realtà, una dimensione, cioè, al di fuori della quale ne esistono altre, particolari, che a loro volta possono diventare oggetti di scienza.

La scienza è specializzazione e l’oggetto della specializzazione è sempre una specie particolare di realtà. Diventando oggetto della ricerca scientifica, anche “la mente” si presenta dunque come una realtà particolare e limitata, circondata da una miriade di altre realtà.

Sennonché non è questo il senso che la filosofia moderna – da Cartesio a Kant e a Hegel – attribuisce alla “mente” , in modo sempre più radicale e coerente. Qui la mente non è una realtà fra le altre, una cosa tra le cose, ma è l’orizzonte in cui si presentano e sono contenute tutte le realtà e tutte le cose. E infatti, quella miriade di altre realtà – che secondo la prospettiva scientifica, starebbero al di là della “mente”, intesa come realtà particolare – non è forse anch’essa qualcosa a cui la Mente si rivolge e che comprende e che dunque contiene in se stessa ? L’Idealismo ha chiamato trascendentale la Mente (la Coscienza, il Pensiero, il Soggetto, l’Io ), per indicare appunto questa sua capacità di trascendere ogni realtà particolare e di comprendere in se stessa la totalità del reale.

La scienza, proprio perché è scienza, ha voltato le spalle al carattere trascendentale della Mente e si è messa a studiare la “mente” intesa come campo particolare di indagine.Anche la maggior parte della filosofia contemporanea si muove ormai su questa strada.

Eppure ancora nel XX° secolo importanti filosofi hanno tenuto vivo il senso trascendentale della Mente: Croce e Gentile, Husserl ed Heidegger, ad esempio.

Non così i loro epigoni!

Nuovo commento