Data: 20.03.2016

Autore: Livio Cadè

Oggetto: R: Animalismo. Un discorso etico moderatamente antropocentrico

Adriano, tu porti argomenti che hanno un fondamento razionale ma che secondo me non toccano il cuore del problema.
Io non credo di essere sentimentalmente sbilanciato, di “giocarla sulla sensibilità”.
Penso d’altro canto che non sia possibile alcuna riflessione etico-razionale se non partendo da una percezione affettiva della realtà.
In altre parole dalla consapevolezza del dolore, della sofferenza fisica e mentale.
Di fronte al dolore degli animali (mi riferisco a quelli che soffrono per colpa dell’uomo), mi pare vi siano tre reazioni possibili:
il piacere sadico
l’indifferenza
la compassione
passando cioè, attraverso lo zero (l’indifferenza), da un valore negativo di empatia (il sadismo) a uno positivo (la compassione).
Ai sadici – fra cui metto anche coloro che hanno bisogno di uccidere gli animali per sentirsi cacciatori, dominatori, ‘veri uomini’ – o agli indifferenti, io non ho nulla da dire, proprio perché manca una comune sensibilità.
Ogni argomento razionale verrebbe freddamente vagliato e non porterebbe nessun cambiamento.
Fortunatamente, dal mio punto di vista, vi sono molte persone compassionevoli. Persone che hanno sublimato il proprio sadismo o che hanno maturato un’empatia positiva nei confronti della sofferenza degli altri, animali compresi.
È a loro che io mi rivolgo, chiedendo di riflettere sulla coerenza fra la propria sensibilità umana e le proprie scelte concrete.
Lo posso fare con argomenti filosofici, storici, scientifici ecc. Questo ha poca importanza.
Quello che determina una scelta è la ‘sensibilità’ personale.
A volte si tratta solo di prendere coscienza di una realtà che ci era nascosta o che avevamo rimosso.
Non mi importa tanto di spaventare la gente mettendola di fronte alla probabile catastrofe, per l’ambiente, per la salute ecc., ma di metterla di fronte al problema etico della responsabilità personale e della propria integrità morale (per integrità intendo agire in conformità con la propria coscienza, senza trovare giustificazioni egoistiche).

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