"FILOZOFIA. STORIE DI FILOSOFI E ANIMALI" - QUADERNO Nº 1 DEL CAFFÈ FILOSOFICO - AUTORE: PATRIZIA DE CAPUA

10.01.2005 21:00

 

Comunicato (semiserio) per la stampa e per gli amici

 

Incontro di presentazione del libro “FiloZofia”
Con Patrizia De Capua e Paolo Emilio Solzi

 

In tempi per tanti aspetti così difficili quali oggi viviamo, forse il segreto più importante è quello di saper trasformare le difficoltà in opportunità; non nel senso di far buon viso a cattivo gioco, quanto piuttosto nel saper trasformare una circostanza sfortunata in una situazione positiva.

Così, quando per l’ultimo nostro incontro, non potemmo distribuire - come avevamo immaginato ed operato per tempo – il libro che il Caffè Filosofico voleva offrire ai suoi appassionati, abbiamo subito pensato di utilizzarlo per una serata specifica. D’altra parte i suoi autori lo meritano; ed il libro stesso si presta per una serata, che svolgendosi il 10 di gennaio 2005, può benissimo essere considerata ancora profumata delle festività tradizionali di inizio di un nuovo anno.

Il libro scritto da Patrizia De Capua e Paolo Emilio Solzi, che si intitola FILOZOFIA, ha come esplicito sottotitolo “Storie di filosofi e di animali”(l’accostamento non è per nulla irriverente, come vi potrebbero ampliamente spiegare gli animalisti, e come vi dimostrerà il libro stesso), anzi sicuramente ben interpreta - sia detto senza ironia - lo spirito dei nostri incontri, in cui gli argomenti, sempre importanti vogliono però essere presentati e discussi in modo non accademico; se poi ci rifacciamo al nostro fondatore virtuale, Andrea Brontolon, allora la consonanza fra le nostre iniziative discorsive e il libro diventa totale.

Per questo, come contributo ad una volontà di filosofare che speriamo si mantenga, il libro verrà consegnato in omaggio a tutti i partecipanti all’incontro del 10 gennaio 2005.

Durante la serata, oltre a contributi musicali appropriati, verranno letti e interpretati anche alcuni brani del libro.

 

 

 

 

Il Caffè Filosofico, oltremodo zuccherato dall’ancora fumante tradizione natalizia, accoglie nel primo incontro del vigoroso 2005 Patrizia de Capua, per la presentazione ufficiale del suo libro:“FiloZofia, storie di filosofi ed animali”.

Ponendo un break a riflessioni e scambi di vedute, l’appuntamento, strutturato sull’intervista all’autrice, apre un volume, la cui pubblicazione è promossa dallo stesso Caffè Filosofico ed in cui ben si ritrova lo spirito dei nostri incontri, pronti ad accogliere temi riflessivi con scioltezza ed elasticità, scansando sterilità accademiche.

Nel tomo, Filosofia ed animali trovano un’insolita coniugazione, operata con una leggerezza che traspare sin dallo stesso titolo, snello, fresco ed ammiccante. L’aspetto ipotetico e particolare del libro, infatti, mette in bocca considerazioni filosofiche agli animali, accuratamente estratti dalla tradizione filosofica occidentale dalle sue più remote origini, eccitandoli, talora, con una spiccata arsrethorica: essi divengono filosofi. Il rischio, ovviamente, è quello che in tal modo si possano ribellare contro il filosofo che le ha creati. Vediamo la pecora di Nietzsche prendere il nome diIononcistò, strappandosi di dosso passività ed omologazione; mentre la cagnolina di Voltaire portare il filosofo in tribunale per violenza della privacy. Ma non tutti gli animali sono scontrosi ed irriverenti, anzi, alcuni tentano di avvicinare l’essere umano. La tartaruga azzardare un corteggio al biondo, divino e focoso piè veloce Achille, che, invano, tenterà di raggiungerla nell’incontrovertibile ragionamento di Zenone. Il Bò, bue chimerico-virtuale e simbolo del dubbio mistico della riflessione, si accosta timidamente ad Andrea Bortolon -filosofo anch’esso virtuale ideato dal cremasco Aldo Spoldi - per mettere un po’ di chiarezza sulla sua progenie.

Il tentativo, ebbene, è quello di mettersi dal punto di vista dell’altro, che, una volta tanto, è l’animale.

Quest’ultimo, dotato di parola, sovverte le caratteristiche, che perfettamente delineate, gli sono attribuite dall’uomo e grazie alle quali sa compiacersi della sua ammirazione. Nella virtù essenziale degli animali risiede, infatti, una semplicità con la quale, spesso, l’uomo sente il bisogno di confrontarsi, poiché – come sosteneva Pico de la Mirandola – gli esseri umani non hanno natura specifica, ma la loro natura è quella di non aver natura e, per tal ragione, cercano sempre di capire sé stessi. Il concetto è stato traslato anche in un’altra ardita congiunzione della filosofia, la“grastrosofia” di Massimo Donà, ovvero la commistione tra filosofia e gastronomia, secondo cui l’uomo è il “sempre diversamente mangiante”, essere che mediante l’atto del cibarsi afferma la propria prossimità al genere animale, ma, allo stesso tempo, sa anche distinguersi da esso, cibandosi in modo vario, giacché la sua natura è, appunto, varia; e la sua condizione poliedrica e frammentaria fa in modo che sia un po’ meno dell’animale, come sostenne Nietszche. Vediamo, così, comporsi un’intima relazione tra queste due forme d’essere, uomo ed animale, che nel volume di Patrizia de Capua prende vita in disegni colorati e dilettevoli.

L’ispirazione – confessa l’assidua frequentatrice del caffè filosofico, nonché autrice – nasce tra i banchi di scuola, dove insegna; qui, i quesiti degli studenti, annidatisi, talvolta, intorno alle figure animali della filosofia, hanno saputo stuzzicare la sua fantasia; ed il libro, nato come gioco, scherzo e badalucco, si prospetta in tal senso come sfogo d’immaginazione, divertente a scriversi e – così spera l’autrice - a leggersi.

La leggerezza della serata è stata rimarcata dalla piacevole chiusura artistica e creativa, attraverso un quattro mani al pianoforte, eseguito da Bianca Maria Piantelli e Paolo Carbone, docenti dell’istituto musicale Folcioni, e dalla voce recitante di Federico Palla, che ha accompagnato due passi del volume presentato.

 

Sara Arrigoni
IV A 
Liceo Scientifico L. Da Vinci, 
Crema.

Dibattito

Data: 05.12.2018

Autore: Professoresa Rizzo Giuliana

Oggetto: Comunicazione

Buongiorno , desideravo informare Lei e sua sorella Serena tanto cara a mio marito Prof. Rizzo della improvvisa dolorosa scomparsa di lui. Cordiali saluti Giuliana Rizzo

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